In viaggio con la corriera delle Regie Poste
Le radici del Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti risalgono al lontano 1912, a neppure quattro anni dalla nascita della Olivetti. Se ne ha notizia da una foto di quell'anno che ritrae un piccolo corteo di macchine che porta in gita un gruppetto dei circa 75 dipendenti che allora lavoravano in Olivetti. Sul tetto della prima macchina del corteo - una corriera delle Regie Poste - una persona regge uno stendardo con la scritta "Gruppo Ricreativo Olivetti". Si trattava di una iniziativa organizzata spontaneamente dai dipendenti, ma ben sostenuta dalla Direzione aziendale, che riteneva importante favorire momenti di aggregazione e sana ricreazione dei lavoratori.
Agli inizi le attività di questo Gruppo si limitavano per lo più a passeggiate a piedi nei dintorni di Ivrea; immancabile era la gita per festeggiare il 1° maggio, spesso con la partecipazione di Camillo Olivetti.
A partire dal 1921 l'organizzazione del Gruppo Ricreativo si avvale anche dell'uso di torpedoni e allora le mete si allargano: Gressoney d'inverno, Oropa o il lago Maggiore nelle altre stagioni... In alcune occasioni - forse per la partecipazione a feste locali - le gite assumono un aspetto folcloristico e i partecipanti indossano i costumi tipici del paese o della vallata di provenienza.
Negli anni Trenta l'attività del primo Gruppo Ricreativo viene inquadrata nel "dopolavoro aziendale", articolato in quattro settori: artistico-culturale, sportivo, escursionistico, assistenziale. Ogni settore è poi suddiviso per varie tipologie di attività. Nel settore artistico-culturale sono incluse la biblioteca e altre iniziative culturali che in seguito diventeranno un importante settore a sé stante dello "stato sociale olivettiano". Una considerazione in parte analoga può essere fatta anche per le attività del settore assistenziale.
Dal dopolavoro alla nascita di un organismo democratico-elettivo
Nel secondo dopoguerra nasce - assumendo un assetto ben strutturato - il Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti. L'iniziativa parte nel 1947 ad opera di un gruppo di dipendenti, che riprendono alcune delle attività del dopolavoro aziendale sospese in tempo di guerra, ma assume un preciso profilo aziendale nel 1949, quando viene adottato uno Statuto che fissa alcuni principi di fondo che saranno mantenuti anche in seguito:
- il carattere democratico-elettivo dell'istituzione, i cui organi sono eletti dai soli dipendenti Olivetti;
- il principio di una autonomia decisionale, organizzativa e in parte anche economica, attraverso l'introduzione di quote associative;
- la struttura organizzativa articolata in funzione dei settori di attività;
- le finalità e il campo d'azione di un ente che a pieno titolo entra a far parte del sistema di welfare dell'Azienda.
In un documento del 1950 che presenta i vari servizi sociali di fabbrica si afferma:
"iI GSRO è un organo autonomo costituito dall'insieme dei soci dell'Olivetti, volontariamente iscritti, i quali si dedicano ad attività sportive, ricreative o artistico-culturali. II gruppo fa capo ad un Presidente eletto ogni due anni dall'assemblea generale dei soci.
I vari generi di attività praticate hanno dato luogo alle tante sezioni nelle quali si suddivide il GSRO: culturale e ricreativa, bocciofila, caccia, pesca, sciistica, ciclistica, fotografica, filatelica, motoristica. I fiduciari di sezione sono pure eletti ogni due anni dai soci del GSRO.
Le sezioni motoristica, ciclistica e sciistica provvedono ad organizzare tutte le gite dei giorni festivi, fatte dalle maestranze Olivetti. Tali gite hanno finalità svariatissime che vanno dalla necessità di offrire alla grande massa delle maestranze un divertimento economico ed alla portata di tutti, all'esigenza di dare a particolari gruppi di dipendenti l'occasione di fare gite istruttive, con visite a mostre, fiere e stabilimenti industriali. Cosi l'attività escursionistica diventa un tramite di elevazione culturale e viene a mantenere vivi i legami fra la nostra organizzazione e le altre industrie della regione".
Funzionamento e finanziamento del GSRO
Un altro documento del 1953 ricorda che la creazione del GSRO risponde a "una precisa esigenza: impiegare nel miglior modo possibile il tempo libero. Dopo il lavoro di fabbrica e soprattutto nei giorni di festa è necessario che l'operaio e l'impiegato possano disporre di un luogo accogliente dove trascorrere le ore in compagnia di amici, occupati in attività ricreative e culturali".
Il luogo a cui implicitamente fa riferimento questo documento è l'area - contigua agli stabilimenti storici di Ivrea - del Convento e della chiesa di San Bernardino, dove si trova la prima sede del GSRO e dove nel 1950 vengono realizzati tre campi da tennis e otto da bocce; in seguito l'area verde sarà arricchita da un "percorso della salute" che si snoda sulla vicina collina.
Le attività sono promosse e organizzate con grande libertà da parte dei dipendenti e dei loro rappresentanti eletti; nel corso degli anni, man mano che emergono nuovi interessi, si aprono nuove sezioni di attività ricreative, sportive o culturali. Le 9 sezioni del 1950 diventano 15 nel 1957, 17 nel 1962, per stabilizzarsi in seguito intorno a questo numero, quasi tutte con un intenso programma di iniziative.
Al GSRO possono aderire i dipendenti Olivetti e i loro familiari, versando una quota associativa (inizialmente Lit 50, portate a Lit 100 nel 1965) e una quota specifica per ciascuna delle sezioni a cui si vuole aderire (Lit 100 per i dipendenti e 150 per i familiari, poi salite rispettivamente a Lit 500 e 700). La quota dà diritto al voto per eleggere il Consiglio Direttivo composto da un presidente, due vice-presidenti (di cui uno nominato dalla Direzione aziendale) e tre rappresentanti per ogni sezione.
Per molti anni l'attività del GSRO è stata largamente sostenuta dal contributo concesso dalla Olivetti. Fino al 1971 era responsabilità del Consiglio di Gestione - organo di partecipazione dei lavoratori, che però cessa la sua attività nel 1971 - di ripartire l'importo complessivo, annualmente stanziato dalla Direzione aziendale a favore dei servizi sociali, tra le diverse aree dei servizi, tra cui quelli offerti dal GSRO. A titolo indicativo, il bilancio dell'ente nel 1963 si chiudeva con entrate per Lit. 30,3 milioni, di cui quasi 1,5 milioni provenienti dal "tesseramento" e dalle quote di adesione alle varie sezioni.
All'inizio degli anni '50 il numero degli iscritti oscilla tra 1.000 e 2.000; con gli anni '60 si registra un'impennata, anche per effetto dell'assunzione di molti giovani. Nel 1963 si supera la soglia dei 5.000 iscritti fino a raggiungere i circa 6.300 nel 1970 (di cui circa 4.300 dipendenti e 2.000 familiari, a fronte di un'occupazione del Gruppo Olivetti in Italia di circa 33.000 addetti).
Problemi di crescita nel mondo che cambia
Ma la crescita del GSRO non è immune da difficoltà. Con il passare del tempo le esigenze dei dipendenti e quindi le finalità dell'ente tendono a mutare. Se agli inizi lo scopo sociale e ricreativo era prevalente, a partire dagli anni '60 assumono crescente importanza gli aspetti sportivi e turistici e lo Statuto, con l'annesso Regolamento, devono essere rivisti in più di una occasione.
Già nel 1958 una lunga relazione interna indirizzata ai componenti del Consiglio Direttivo del GSRO aveva sollevato una serie di dubbi sulla validità dell'organizzazione. Nel 1962 una breve indagine condotta tra i responsabili delle diverse sezioni rilevava che l'insufficienza delle strutture sportive locali rispetto alla domanda potenziale, che alcune sezioni disponevano di finanziamenti minimi, non adeguati alle iniziative da programmare, senza contare che in alcuni casi i soci lamentavano inefficienze organizzative o eccessivo autoritarismo di qualche rappresentante eletto.
Nel 1967 uno dei componenti della parte elettiva (cioè dei lavoratori) del Consiglio di Gestione si rivolge alla Direzione Aziendale riprendendo il tema degli impianti sportivi insufficienti nel territorio per manifesta carenza degli interventi pubblici e chiede in questo campo un maggiore impegno della Olivetti.
In effetti, il crescente numero di giovani che negli anni '60 entrano a far parte della Olivetti e del GSRO accentua l'esigenza di palestre, piscine e altri impianti sportivi, ma l'Azienda attraversa una fase finanziariamente delicata che non consente significativi investimenti in strutture non direttamente legate ai fini aziendali.
Con il venir meno del Consiglio di Gestione, che cessa la sua attività nel 1971, e con la crescente mobilità della popolazione inizia per il GSRO un processo di graduale trasformazione. Negli anni '70 e '80 proseguono ancora con buona intensità le iniziative di carattere turistico-culturale (viaggi, soggiorni vacanza, visite, ecc.) e quelle di alcune sezioni, come ad esempio quella fotografica e quella dello sci-montagna.
A partire dal 1986 ogni socio è automaticamente assicurato contro gli infortuni che dovessero derivargli dalla partecipazione ad attività svolte nell'ambito del GSRO. Ai soci, inoltre, viene offerta la possibilità di fruire, a condizioni vantaggiose, dei servizi del Centro Medicina dello Sport della Olivetti.
Ma le attività del GSRO risultano progressivamente sempre più staccate dal contesto aziendale e perdono la connotazione di servizio sociale per i dipendenti. A ciò si aggiungono negli anni '90 il degrado e l'abbandono di varie strutture sportive aziendali e la sostanziale riduzione sia del contributo aziendale, sia del numero dei dipendenti del Gruppo Olivetti. Il GSRO reagisce aprendo le sue porte anche ai non-dipendenti, finendo però con il perdere del tutto il suo storico carattere di servizio sociale dell'Azienda per divenire in sostanza una agenzia di turismo e viaggi.