L'invenzione del registratore di cassa
Intorno al 1878 un certo James Ritty, gestore di un saloon di Dayton, nell'Ohio, inizia a progettare uno strumento che gli consenta di registrare gli incassi e facilitare in questo modo la tenuta della contabilità. La macchina, realizzata nel 1879, è basata sulla tecnologia dell'epoca e si ispira agli strumenti di misurazione usati per i motori e le caldaie. L'idea ha un buon successo, tanto che nel 1883 Ritty brevetta la sua invenzione e crea una società per produrla e commercializzarla. Si tratta della National Manufacturing Company, che nel 1884 viene comprata da John Patterson. Questi ne modifica il nome in National Cash Register, così da esplicitare meglio l'oggetto del suo business; in seguito la società assumerà la denominazione di NCR, per molti anni uno dei colossi dell'informatica americana. Nel 1991 la NCR sarà acquisita dall'AT&T che la integrerà nella sua divisione informatica, ma all'inizio del 1997, in seguito all'insuccesso di AT&T in questo settore, la società verrà dismessa e tornerà ad essere autonoma, seppure con una diversa mission più orientata ai servizi.
Il registratore di cassa nasce dunque sul finire dell'Ottocento come strumento di supporto alla contabilità e alla gestione dell'impresa, ma in tempi più recenti la sua diffusione in molti paesi ha compiuto un salto di qualità per due principali motivi: da un lato l'introduzione di norme di legge che ne hanno reso obbligatorio l'uso per fini fiscali di lotta all'evasione, dall'altro lo sviluppo del collegamento in rete che trasforma il registratore di cassa in un terminale intelligente per l'automazione dei punti di vendita.
L'Olivetti, il fisco e i registratori di cassa
Non è casuale che l'Olivetti abbia deciso di entrare con una propria produzione nel settore dei registratori di cassa solo nel 1979, quando in Italia cominciavano a circolare proposte sull'uso obbligatorio di queste macchine negli esercizi pubblici; nell'ambiente politico si riteneva, infatti, che dopo l'introduzione della bolla di accompagnamento delle merci viaggianti e della ricevuta fiscale, l'uso di registratori di cassa speciali avrebbe potuto dare un ulteriore forte contributo alla lotta contro l'evasione fiscale.
Nel 1980 viene presentato in Parlamento un primo progetto di legge, che però non vede la luce a causa della caduta del governo che l'aveva proposto. Ma ormai i tempi sono maturi e nel 1983 una nuova proposta ha successo e la legge n. 18 del 26 gennaio 1983 rende obbligatorio per tutti gli esercizi pubblici - salvo pochissime eccezioni - l'uso di registratori di cassa speciali.
Si tratta di macchine sigillate, che mentre registrano sullo scontrino l'importo della transazione, annotano anche le operazioni compiute dal negoziante su un nastro o un disco non modificabile che può essere ispezionato dal fisco.
Questo registratore di cassa presenta qualche maggiore complessità (e quindi maggiori costi) rispetto a quelli tradizionali "a cassetto" perché deve soddisfare allo stesso tempo le esigenze dell'acquirente, del negoziante e del fisco. Quanto più grande è il negozio, tanto maggiori dovranno essere le possibilità di suddividere le registrazioni in diversi settori merceologici; i registratori di fascia bassa dispongono da 2 a 8 totalizzatori di reparto; quelli di fascia media ne hanno da 9 a 16 e quelli di fascia alta oltre 16.
Nei business più complessi la stessa funzione dei registratori di cassa può essere svolta dai POS (Point of Sales), che essendo integrati nel sistema informativo dell'impresa diventano degli strumenti della gestione aziendale - e non solo della contabilità - fornendo varie informazioni dettagliate sulle vendite e sul magazzino, utili per le scelte operative. E' indicativo che con il passare degli anni (e con lo sviluppo dell'informatica e delle reti da un lato e della grande distribuzione dall'altro) i registratori di cassa abbiano sempre più spesso incorporato le funzioni tipiche di un POS.
Un business molto vicino alla tradizionale offerta Olivetti
Negli anni '70 per qualche tempo l'Olivetti aveva commercializzato registratori di cassa della giapponese Sharp. Il mercato era scarsamente remunerativo e di dimensioni limitate. Alla vigilia della legge del 1983 in Italia le vendite annue non superavano le 40.000 unità; su 1.500.000 punti di vendita al dettaglio, di cui 250.000 ambulanti, solo 300.000 circa erano dotati di registratore di cassa. Molte di queste macchine risalivano addirittura all'anteguerra e svolgevano funzioni assai limitate.
La legge del 1983 muta di colpo le prospettive del mercato: i vecchi registratori sono inutilizzabili ai fini fiscali non essendo sigillati e tutti i negozianti a partire dal 1° luglio di quello stesso anno sono tenuti a dotarsi dei nuovi strumenti. Tuttavia, per facilitare l'adeguamento alla nuova norma, l'obbligo è diluito per scaglioni lungo un arco di 4 anni, fissando diverse scadenze a seconda dell'entità del fatturato del negozio.
In questo modo la legge dà l'avvio a un nuovo mercato che nel giro di 4-5 anni promette di assorbire quasi un milione e mezzo di nuovi registratori aventi un prezzo unitario medio stimato intorno ai 2 milioni di lire, senza contare i costi per il servizio di assistenza e i ricambi.
Nel 1982 l'Olivetti, che due anni prima era entrata sul mercato con modelli di propria progettazione e produzione, controllava il 25% del mercato Italiano, la Sweda (gruppo americano Litton, ma con stabilimento produttivo in Italia) il 18-19%, la Anker, importatrice dei registratori Omron, il 17%; seguivano la Ditron (Casio) e la NCR.
La decisione dell'Olivetti di entrare nel nuovo mercato era stata favorita anche dall'evoluzione della tecnologia: con l'elettronica, infatti, le caratteristiche di un registratore di cassa diventano molto simili a quelle di una macchina da calcolo, settore dove l'Olivetti aveva una forte tradizione, e lo sviluppo di una nuova linea di prodotti non presenta particolari difficoltà; al contrario, contribuisce alla saturazione degli impianti di produzione.
I primi due modelli, il CR 1010 e il CR 1020, interamente frutto di progettazione interna, escono alla metà del 1980 dallo stabilimento di Pozzuoli. In seguito, la gamma dell'offerta si amplia rapidamente e già nel 1982 sono disponibili 8 diversi modelli, da 2 a 99 totalizzatori.
Il ritardo nell'approvazione della legge e le iniziali incertezze circa i criteri applicativi e le specifiche tecniche dei registratori sigillati ritarda il decollo della domanda e quindi della produzione, tanto che 450 dipendenti dello stabilimento Olivetti di Pozzuoli nel 1981 sono collocati in cassa integrazione. Ma finalmente nel corso del 1983 la domanda si impenna e la produzione può riprendere a pieno ritmo in un contesto di elevata concorrenza.
La gamma dei prodotti Olivetti viene ulteriormente ampliata e rinnovata: escono i modelli delle serie CRF 2000 e 2500, che spaziano dai modelli portatili per il commercio ambulante a quelli più complessi per le strutture di maggiori dimensioni. Accanto ai registratori commercializzati con marchio Olivetti, escono quelli marchiati Underwood (UMF 21, 22, 24, 28...) e in tempi successivi quelli Royal e Yard. A seconda dei modelli, vengono adottate diverse soluzioni di stampa, ma in generale prevale la tecnologia dot matrix; alcuni modelli, però, ricorrono alla stampa termica, mentre a partire dagli anni '90 hanno una certa diffusione la soluzione inkjet (es. i modelli ORS 6100, CRF 4000 e 4200, usciti nel 1992).
Accanto all'offerta di registratori fiscali per il mercato interno, viene sviluppata anche un'offerta per gli altri mercati, come nel caso dei modelli della serie Mercator (1983), ORP (1985), ecc. La serie Mercator, disegnata da Mario Bellini, ottiene il riconoscimento del Compasso d'oro per l'eccellenza del design.
Negli anni '90 il mercato interno tende inevitabilmente alla saturazione, ma allo stesso tempo accelera la trasformazione del registratore di cassa in terminale collegato alla rete; terminale che con certi modelli diviene "intelligente", incorporando alcune funzioni del personal computer e offrendo un maggior numero di servizi ed elaborazioni.La gamma dell'offerta spazia in questo modo dai modelli più semplici (registratori di cassa in senso stretto) a quelli via via più complessi che acquistano alcuni caratteri (e funzioni) dei terminali intelligenti o addirittura dei personal computer, rendendo talvolta problematica la classificazione dei vari modelli nell'una o nell'altra di queste categorie di prodotto.
Alla fine del 2011 l'offerta Olivetti si articolava in sette diversi modelli della serie Nettuna, differenziati tra loro in modo tale da coprire diverse esigenze, da quelle delle attività più semplici fino a quelle molto complesse e variegate; tutti i modelli Olivetti Nettuna con piccole modifiche erano commercializzati anche con i marchi Underwood, Royal e Yard.