La spinta della liberalizzazione
Nel 1993 i progressi nel processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni in Europa richiamano l’attenzione dell’Olivetti, che con Omnitel già si appresta a partecipare alla gara per una licenza nei servizi mobili, sulle opportunità offerte dalla rete fissa e dalla convergenza tra informatica, telecomunicazioni e servizi multimediali.
L’idea di svilupparsi in modo più ampio e razionale in questo settore porta, sul finire del 1993, alla creazione di Olivetti Telemedia (OTM - Olivetti Telecomunicazioni e Multimedia), una holding che raccoglie tutte le iniziative già avviate dall’Olivetti in questo campo (inizialmente vi confluisce anche Omnitel, ma solo fino al luglio 1994). Presidente della holding è Elserino Piol; dal luglio 1994 Marco De Benedetti è l’amministratore delegato.
Allo stesso tempo, si avviano contatti con possibili partner per creare una società per gestire telecomunicazioni su rete fissa. Raggiunto un accordo con Bell Atlantic, già socio di Omnitel, nel 1995 viene costituita Infostrada. Olivetti Telemedia ha il 67% del capitale, Bell Atlantic il 33%. Amministratore delegato è Achille De Tommaso, ben presto sostituito da Riccardo Ruggiero (che nel 2001 passerà a Telecom Italia).
Attività frenata dai limiti normativi
Il mercato italiano non è ancora liberalizzato, per quanto riguarda i servizi voce, e l’offerta Infostrada nei primi due o tre anni di attività è forzatamente limitata, ma già include le reti private virtuali per le aziende, servizi per gruppi chiusi di utenti, servizi dati, accesso a Internet, gestione in outsourcing delle reti aziendali, carte telefoniche internazionali prepagate.
Per costruire una propria rete Infostrada mette a punto un vasto piano di investimenti. Le tecnologie utilizzate (frame relay, ATM, ISDN…) puntano alla costruzione di una rete digitale avanzata; gli apparati necessari in prevalenza sono forniti dalla Sixcom, società già inserita in Telemedia, che distribuisce in Italia i prodotti Northern Telecom (in seguito, Sixcom verrà riorganizzata e gli apparati di telecomunicazione saranno offerti da Sixtel, joint-venture di Olivetti Telemedia e Northern Telecom).
Attraverso investimenti diretti e accordi con terze parti per l’utilizzo di infrastrutture di rete in fibra ottica la copertura del territorio da parte di Infostrada si espande rapidamente. Alla fine del 1996 la società ha 430 dipendenti e chiude il primo esercizio con un fatturato di 72 miliardi di lire.
La ricerca di un altro partner
Il Gruppo Olivetti attraversa, però, una fase difficile dal punto di vista finanziario e la società, già impegnata a investire nello sviluppo molto promettente di Omnitel, non dispone delle risorse che sarebbero necessarie per accelerare la crescita di Infostrada. Diviene perciò necessario cercare un altro partner.
Dopo inutili contatti con Unisource, joint-venture tra operatori europei, e con British Telecom, nel 1997 prende corpo una trattativa con France Télécom e con Deutsche Telekom, in quel momento legate da un’alleanza strategica. Ma la trattativa si prolunga, sia per la contrarietà di Bell Atlantic, sia per le eccessive pretese franco-tedesche. Un’ulteriore difficoltà nasce dalla parallela trattativa di Infostrada con le Ferrovie Italiane per acquisire il diritto di passaggio sulla loro rete in fibra ottica, diritto che France Télécom vorrebbe ottenere in proprio.
Mentre le trattative stagnano, l’Olivetti riannoda i contatti con la tedesca Mannesmann, già socio di Omnitel, e in breve, il 25 agosto 1997, l’amministratore delegato Roberto Colaninno può siglare un importante accordo strategico. L’accordo prevede la costituzione di una holding congiunta con Mannesmann: in Oliman, che a regime sarà controllata da Olivetti al 50,1% e da Mannesmann al 49,9%, confluiranno le partecipazioni Olivetti nei settori della telefonìa fissa (Infostrada) e mobile (Omnitel).
1998: con il mercato libero decolla Infostrada
Per lo sviluppo delle telecomunicazioni del Gruppo Olivetti l’alleanza con Mannesmann si rivela un’iniezione di fiducia, oltre che di capitali. Così nel 1998, quando la liberalizzazione del mercato voce imposta anche in Italia dalle norme europee diviene effettiva, la crescita di Infostrada cambia decisamente registro:
- in febbraio la società ottiene la licenza per operare senza limitazioni nella telefonìa fissa;
- in giugno partono i servizi rivolti al segmento business, con l’offerta alle imprese di una vasta gamma di servizi voce per la gestione del traffico nazionale ed internazionale, di servizi dati, Internet e Intranet;
- in settembre, raggiunta la completa copertura del territorio nazionale grazie alla propria rete, al diritto di passaggio su quella delle Ferrovie Italiane e a un accordo di interconnessione con la rete di Telecom Italia, Infostrada può rivolgersi anche all’utenza residenziale (consumer), offrendo servizi telefonici interurbani, internazionali e verso i cellulari, oltre a servizi di accesso a Internet;
- in ottobre Infostrada perfeziona l’acquisizione di Italia Online (Iol), società di servizi interattivi e multimediali creata nel 1994 da Olivetti Telemedia.
I fattori di un successo
Alla metà del 1999, quando Olivetti, avendo acquisito il controllo di Telecom Italia cede a Mannesmann la sua quota in Oliman, lo sviluppo di Infostrada supera ogni attesa: 2.900 dipendenti, 627 miliardi di fatturato in soli sei mesi, 2,3 milioni di clienti, tra aziende, privati e utenti Internet, una rete proprietaria che si estende per quasi 4.000 chilometri.
Al successo di Infostrada contribuiscono la qualità della rete e la sua gestione digitale; l’ampia gamma dell’offerta, con possibilità di personalizzazione del servizio; la strategia commerciale che punta alla competitività di prezzo; la diversificazione dei canali di vendita; l’importanza attribuita alla customer care, con lo sviluppo di un buon sistema di call centre.
In pratica, i fattori di successo di Infostrada riprendono quelli che già avevano garantito lo sviluppo iniziale di Omnitel, forse con la sola differenza delle politiche di prezzo. Politiche che per Infostrada - che a differenza di Omnitel non opera su un mercato del tutto nuovo e in rapidissima crescita, come quello GSM - devono essere più aggressive in termini di prezzo per sottrarre clienti all’operatore dominante.
Il controllo di Mannesmann su Infostrada avrà breve durata, perché già nella primavera 2000 la società tedesca (e quindi anche Omnitel e Infostrada) sarà acquisita da Vodafone. Quest’ultima nel 2001 cederà all’ENEL il controllo di Infostrada, che dal 2002 sarà integrata in Wind.