Descrizione |
Il 15 maggio 1962 viene inaugurata nel Negozio Olivetti della galleria Vittorio Emanuele di Milano la mostra “Arte Programmata”. Il nome si deve a Bruno Munari, ispiratore dell’iniziativa, mentre la teorizzazione di un’arte cinetica come paradigma di “opera aperta” è di Umberto Eco che firma il catalogo edito per l’occasione. Gli artisti sono giovani e giovanissimi: i milanesi del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, Devecchi, Varisco), i padovani del Gruppo Enne (Biasi, Costa, Chiggio, Landi e Massironi), a cui si aggiungono Enzo Mari e lo stesso Munari. Altri arriveranno nel corso della lunga tournée […] che la mostra compirà per più di due anni a venire. A cinquant’anni di distanza non abbiamo soltanto voluto ricostruire la mostra attraverso le opere e i documenti che ne narrano la genesi (compresa la riproduzione anastatica del catalogo originale), ma anche allargare lo sguardo all’avventura elettronica dell’Olivetti […] un’azienda che si interrogava sulle implicazioni sociali e culturali dell’era digitale, allora soltanto agli albori. |