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La progettazione urbanistica ed architettonica per la costruzione di un nuovo quartiere residenziale a Ivrea fu affidata nel 1957 all’architetto Luigi Piccinato. Il quartiere, già previsto dal piano regolatore del 1938, prevedeva l’insediamento di 4000 abitanti su un’area di 320.000 mq. Il complesso, caratterizzato da ampie aree verdi e da una bassa densità edilizia, risulta limitato da una strada perimetrale dalla quale si dipartono strade di accesso alle varie abitazioni e alle infrastrutture sociali, commerciali, sportive, religiose e scolastiche. La costruzione è stata realizzata in due principali fasi: nel 1960-61 si costruiscono circa 450 alloggi (di cui 301 per l’Olivetti), in prevalenza utilizzando i fondi dei piani INA-Casa. Nel 1970-75 l’Olivetti costruisce con finanziamento proprio altri 12 alloggi e con finanziamento Gescal 54 alloggi. Altri alloggi sono costruiti da cooperative di dipendenti Olivetti con l’Istituto Autonomo Case Popolari; il quartiere viene poi completato da abitazioni e infrastrutture costruite dalla Gescal su terreni ceduti a condizioni di particolare favore dall’Olivetti. Nella foto, un angolo del quartiere negli anni '70.